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L’eccentrico penultimatum di Vendola a Bersani

Il leader di Sel e presidente della Regione Puglia concorre a quel gioco di società chiamato Primarie. Nei Paesi anglosassoni queste elezioni sono di partito e rappresentano una modalità democratica per eleggere – in sistemi maggioritari – il leader di partito che è anche il candidato premier.
 
In Italia prevale l´anomalia e quindi anche una cosa politicamente seria diventa un´anomalia (eufemismo!): da noi le primarie sono infatti di coalizione, non individuano un capo di partito e di governo, non hanno regole chiarissime e semmai indicano un plausibile candidato per Palazzo Chigi (salvo successive negoziazioni).
Bene, in questo simpatico ed eccentrico contesto, Nichi Vendola è tornato sul proscenio con una roboante dichiarazione: “Bersani scelga, o me o Casini”. Ci scappa da ridere, con rispetto parlando.
 
Se a venti giorni dalle primarie e quasi sei mesi dalle politiche siamo a questi ultimatum, cosa sarà poi se un siffatto signore dovesse essere azionista in un’ipotetica maggioranza? Siamo profondamente contrari a una cessione di sovranità attraverso la chiamata della Troika (Commissione Ue, Bce e Fmi). Ma qui il dilemma è se non chiamare il 118…
 


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